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Educazione all’autonomia

Autonomia

Tutto lo sviluppo e la crescita del bambino possono essere visti come un graduale passaggio dalla dipendenza verso l’autonomia che diviene completa quando il bambino diviene adulto e cittadino a tutti gli effetti, soggetto e oggetto di diritti, capace di lavorare e di avere rapporti paritari con gli altri.


Perché educare all’autonomia

Tutto lo sviluppo e la crescita del bambino possono essere visti come un graduale passaggio dalla dipendenza verso l’autonomia che diviene completa quando il bambino diviene adulto e cittadino a tutti gli effetti, soggetto e oggetto di diritti, capace di lavorare e di avere rapporti paritari con gli altri.
Nella crescita verso l’autonomia, un bambino con disabilità incontra due tipi di ostacoli: da una parte le difficoltà legate al suo deficit, dall’altra gli atteggiamenti di paura e le ambivalenze dell’ambiente che interferiscono con il suo grado di autonomia potenziale, raggiungibile pur nella situazione di svantaggio. Spesso i genitori, ma anche la gente in genere che il bambino con disabilità incontra, talvolta gli stessi operatori e insegnanti, sviluppano nei suoi confronti un atteggiamento assistenziale e protettivo che ne limita l’acquisizione di indipendenza.
Sembra quasi che si voglia compensare con maggiore affetto ed atteggiamenti più permissivi il disagio per il deficit o che a causa di esso il bambino venga complessivamente ritenuto incapace e quindi bisognoso di assistenza e di qualcuno che operi al posto suo in ogni occasione.
Tra coloro che si occupano di ritardo mentale si è fatta però strada in questi anni la sempre più radicata convinzione dell’importanza dell’educazione all’autonomia per lo sviluppo di una persona con handicap mentale e per il suo inserimento sociale.
Non sfugge a nessuno come sia più facile, già in scuola materna, inserire un bambino con disabilità, se questi ha una propria autonomia nell’andare in bagno o nel mangiare, se sa rispettare delle regole e come spesso la conquista di queste abilità sia indipendente dalle difficoltà che egli ha su apprendimenti più didattici. E ancora come una buona autonomia personale sia poi, andando avanti, prerequisito fondamentale
per l’inserimento sociale e lavorativo.
Molte conquiste però, soprattutto nell’ambito dell’autonomia esterna, sono difficilmente raggiungibili in ambito familiare soprattutto quando tale problema viene posto in adolescenza, momento in cui i ragazzi con disabilità, così come gli altri adolescenti, iniziano a manifestare desiderio di distacco dei genitori e mal sopportano le loro richieste.
Al tempo stesso anche per i genitori riconoscere e accettare che i loro figli stiano diventando grandi è spesso difficile e tale processo va in qualche modo sostenuto.
Il tema quindi dell’educazione all’autonomia assume allora un particolare risalto nell’età adolescenziale.

Percorsi divisi per fasce d’età

L’obiettivo di tutti i corsi è l’autonomia, il mettere le persone in grado di farcela da sole, anziché sostituirsi ad esse, in un clima di coinvolgimento attivo dei bambini, dei ragazzi e dei giovani-adulti nelle scelte e nella gestione delle attività, di riconoscimento del loro divenir grandi attraverso un rapporto basato sulla motivazione e sulla verità delle proposte.
Affrontare il tema dell’autonomia vuol dire porsi, come operatori e come genitori, non solo l’obiettivo del raggiungimento di alcune competenze, ma riconoscere e favorire il cambiamento dalla condizione di bambino a quella di adolescente e di adulto.

1. Gruppo ESPLORATORI rivolto a Preadolescenti (età 10-13 anni)

La preadolescenza si situa tra la fanciullezza e l’adolescenza, in una fase in cui si è ancora bambini ma già si prova il desiderio dei primi assaggi di vita; una fase in cui la famiglia è ancora il principale punto di riferimento e contemporaneamente si incomincia a desiderare di vedere cosa c’è oltre.

Obiettivi:

  •  Aumento dell’autostima
  • Maggiore consapevolezza della propria identità, identificazione come ragazzi e non più bambini piccoli; instaurarsi di rapporti di amicizia all’interno del gruppo.
  • Sensibilizzazione e diffusione delle strategie di intervento a famiglie che direttamente si occupano di persone con sindrome di Down;
  • Sensibilizzazione della cittadinanza alle tematiche connesse alla sindrome di Down;

2. Gruppo CLUB DEI RAGAZZI rivolto a Adolescenti (età 14-18 anni)

Il corso di educazione all’autonomia Club dei Ragazzi si colloca nell’ambito del tempo libero e si struttura in incontri pomeridiani settimanali della durata di 3 ore. Il gruppo, composto da 6-8 ragazzi, 2 operatori e 2-3 volontari, si trova un pomeriggio alla settimana. Dopo un momento comune il gruppo si suddivide in sottogruppi di 3-4 ragazzi, un operatore e un volontario. È all’interno del sottogruppo che sono proposte la maggior parte delle attività. 

Le attività proposte sono incentrate su 5 aree individuate come fondamentali per un’educazione all’autonomia esterna:

–       Comunicazione: saper chiedere, saper chiedere informazioni, saper dare i propri dati, usare il telefono pubblico.

–       Orientamento: leggere e seguire indicazioni stradali, individuare i punti di riferimento, riconoscere le fermate di autobus/vaporetto.

–       Comportamento stradale: attraversamento, sulle strisce e al semaforo.

–       Uso del denaro: valore, riconoscimento, conteggio, corrispondenza prezzo-denaro, resto.

–       Uso dei servizi: corrispondenza prodotto-negozio, supermercati, negozi di uso comune, bar, cinema, bowling, uffici postali

–       Utilizzo dei mezzi pubblici.

Al fine di offrire ai ragazzi la possibilità di sperimentarsi in autonomie esterne e personali per un tempo più lungo, in un clima di amicizia e condivisione, in primavera viene organizzato un week-end fuori città ed in estate una settimana di vacanza.

3. Gruppo AGENZIA DEL TEMPO LIBERO rivolto a Giovani (età 18-25 anni circa)

L’Agenzia del Tempo Libero si rivolge nel tempo libero a giovani e adulti con sindrome di Down che abbiano frequentato il corso di educazione all’autonomia “Club dei ragazzi” o che comunque siano maggiorenni. 

L’ATL è nata per dare l’occasione ai ragazzi che abbiano terminato l’esperienza del “Club”, di continuare a vedere i propri amici. Pertanto si tratta di un gruppo di coetanei di riferimento per i ragazzi che possono mantenere ed incrementare le competenze di autonomia già acquisite, realizzando attività adeguate alla loro età.

Organizzare la serata al pub, andare ad un concerto, passare un pomeriggio alle terme sono occasioni per muoversi con i mezzi pubblici, utilizzare il denaro, i negozi, chiedere informazioni vivendo esperienze proprie di giovani di 20-30 anni.

L’ATL stimola inoltre l’autonomia anche nel decidere cosa fare: tutte le iniziative realizzate sono proposte ed organizzate dagli stessi partecipanti.

Essendo alto il numero di aderenti a questo progetto, per permettere ad ognuno momenti di protagonismo e dare agilità di movimento al gruppo, l’ATL si suddivide in gruppi che si incontrano in giornate diverse: ogni gruppo, composto da 6/7 ragazzi, si trova una volta a settimana con educatori e i volontari. Durante l’anno i gruppi di ATL organizzano week-end fuori città, alla scoperta della natura o di eventi/luoghi culturali.

4. Adulti: CIRCOLI, AGENZIA+

Questa attività vuole essere uno sviluppo dell’Agenzia del Tempo Libero o un’opportunità di incontro e scambio tra persone con sindrome di Down che arrivino in associazione in età adulta.

I partecipanti, in molti casi, hanno già avuto esperienza con la gestione del tempo libero e sentono il bisogno di approfondire rapporti, conoscenze ed interessi con altre persone coetanee che abbiano le stesse esigenze.

Le esigenze emerse e quindi gli obiettivi che ci si pone sono:

  • trovarsi con gli amici in contesti “meno strutturati” dell’ATL;
  • avere un gruppo di riferimento più omogeneo per età e percorso di crescita;
  • poter dar libero sfogo ai propri interessi condividendoli;
  • avere un luogo e un tempo di scambio e confronto con amici adeguati all’età ed agli impegni che hanno le persone adulte;
  • “presenza-assenza” degli operatori.

WEEK-END E VACANZE FUORI CITTA’

Ogni anno vengono organizzati e proposti a giovani e adulti con sindrome di Down, frequentanti i percorsi di educazione all’autonomia, week-end fuori città e vacanze estive in località turistiche.

Tali momenti vogliono essere occasioni per stare con gli amici, confrontarsi con nuove situazioni e sperimentare nuovi ambienti in piena autonomia senza la presenza dei genitori.

Al fine di garantire a tutti protagonismo e risposta ai propri bisogni i gruppi sono solitamente composti da 8 partecipanti. A loro si affiancano solitamente due educatori ed un volontario che condividono appieno l’organizzazione e la realizzazione delle esperienze.

Spesso la vacanza è l’occasione per alcuni di acquisire nuove competenze di autonomia personale (fare la barba da solo, truccarsi…), sociale (stringere nuove amicizie, chiedere informazioni…) e domestiche (cucinare, fare la spesa…). Proprio a tal fine per le vacanze cerchiamo appartamenti in località turistiche o bungalow in campeggi frequentati da giovani!

Molto spesso le nostre vacanze sono le prime occasioni per sperimentare in maniera serena la separazione dalla propria famiglia di origine.

Obiettivi:

  • Osservare e verificare, nell’arco di un tempo lungo, alcune abilità riguardanti l’autonomia personale e domestica possedute dai ragazzi;
  • creare un’ulteriore occasione di incontro tra ragazzi in un clima di gioco e di divertimento, ma anche di impegno;
  • coinvolgere i ragazzi nella elaborazione di un progetto (la vacanza e i suoi momenti);
  • dare la possibilità ai ragazzi di gestire determinate situazioni, come preparare un pasto, fare la spesa, decidere dove trascorrere la serata, …, con un ruolo da protagonisti.
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